Non facciamo di ogni erba un fascio (soprattutto se si tratta di mais...)

Allora,
in questa fredda e umida serata di inizio febbraio, alla fine di una settimana densa densa densa, decido di cucinarmi del pollo bio in agrodolce (ma questa è un'altra storia) accompagnato con una bella polenta.
Decido di provare la "polenta della casalinga disperata", ossia una di quelle farine pronte in tre minuti. E sia! Il pollastro ha tutta la mia attenzione, la polentina la trascuriamo un po'.
Risultato: 'sta roba appiccica parecchio.
Allora è questo che dicono (diciamo, ehm ehm...) i nutrizionisti quelli veri: il cereale appiccica.
Ora, siccome sono una donna fortunata, talvolta i miei clienti (a cui faccio le consulenze su case e casali secondo il Chue Style Feng Shui), mi mandano a casa sia con la soddisfazione per averli conosciuti che con i soldini, che anche, udite udite, doni in Natura! Dio come sono felice quando mi pagano anche in Natura!
Ebbene, una cliente di Gavardo si coltiva il Suo mais, in un campicello piccino picciò, per farsi la Sua polenta, e mi ha omaggiato di un intero chilo di questa preziosa farina. Beh, un'altra cosa rispetto alla farina da "casalinga disperata" (BRAVA! diranno gli integralisti, Silvia ha scoperto l'acqua calda!).


Insomma: sia per il mais che per qualunque altro cereale, è VERO che sbiancati, precotti, brillati, perlati, appiccicano, ossia sono proprio scarichi energeticamente, E SIAMO NOI CHE NUTRIAMO LORO QUANDO LI MANGIAMO (lo scrivo grande, così che sia definitivamente chiaro), mentre interi, integrali, appena colti e macinati, profumati, asciutti, fragranti, lì si che danno il massimo di se stessi.
Come un Amore appena nato...

PS: la polenta è tremenda,ma il Chianti! Ah, il Chianti!


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